Il nuovo Codice della crisi ha aumentato il numero delle Srl obbligate alla nomina del revisore legale o dell’organo di controllo cui affidare la revisione legale. Entro la fine dell’anno, dovranno provvedere alla nomina anche società di dimensioni ridotte, le cosiddette nano-imprese, i cui revisori dovranno però confrontarsi con l’eccessiva complessità e difficoltà per l’applicazione dei principi di revisione internazionali (gli Isa Italia) predisposti per imprese maggiormente strutturate quali, ad esempio, le società quotate.
Per venire incontro alle esigenze del mondo professionale, il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti metterà in consultazione il documento «La revisione legale nelle nano-imprese» (termine, quest’ultimo, coniato dagli estensori del documento), che, ovviamente, va ad aggiungersi al volume «Approccio metodologico alla revisione legale affidata al collegio sindacale nelle imprese di minori dimensioni» divulgato nel 2018
Con il termine «nano-imprese» viene identificato un ulteriore genus di società di ridotte dimensioni, previsto dal novellato articolo 2477 del Codice civile, che si affianca alle altre due tipologie (di cui agli articoli 2435-bis e 2435-ter) già presenti nel Codice; si tratta di società aventi parametri di bilancio limitati e particolari caratteristiche di struttura.
Il principio Isa Italia 200, definisce imprese di minori dimensioni quelle che generalmente sono governate da un numero limitato di soggetti e sono caratterizzate da taluni aspetti quali, ad esempio, operazioni e registrazioni contabili semplici e lineari, un numero limitato di dipendenti e controlli interni. In talune imprese, più che in altre, tali aspetti sono ancora più accentuati e spesso in tali realtà il principale soggetto incaricato della produzione di informazioni economico-finanziarie è un professionista esterno la cui qualifica professionale (dottore commercialista o esperto contabile) può costituire un utile elemento per la comprensione della natura del servizio prestato, con riduzione del «rischio di errori significativi per l’impresa». L’imprenditore-proprietario conosce tutti i suoi dipendenti e si occupa anche della gestione operativa e, senza tener conto delle gerarchie organizzative, interviene direttamente anche in attività quotidiane. Egli ha un rapporto diretto con la rete dei clienti e dei fornitori, e le politiche di marketing dipendono prevalentemente dai contatti personali dell’imprenditore stesso.
Questi aspetti, che delineano il profilo tipico della nano-impresa, influenzano la portata dell’incarico di revisione, sia nella fase di pianificazione sia nella valutazione del rischio e nella definizione delle procedure di revisione da adottare. Il revisore della nano-impresa, non può prescindere certo dalla conoscenza dei principi di revisione, bensì può adattare le procedure in base alle circostanze specifiche, con diligenza professionale e usando il proprio giudizio professionale.
Nel definire la strategia generale, il revisore deve: i) identificare le caratteristiche dell’incarico che ne definiscono la portata; ii) determinare gli obiettivi dell’incarico; iii) considerare i fattori significativi; iv) considerare i risultati delle attività preliminari dell’incarico; v) determinare la natura, la tempistica e l’entità delle risorse necessarie per lo svolgimento dell’incarico.
Il lavoro di revisione di una nano-impresa può essere interamente svolto da un team di revisione molto ristretto (al limite, un responsabile con un solo collaboratore), dove il coordinamento e la comunicazione tra i componenti sarà molto semplice.
La definizione della strategia generale potrà essere snella e tradursi in un breve memorandum che identifichi le caratteristiche dell’incarico e la tempistica, nonché la natura e l’entità delle risorse necessarie per lo svolgimento dell’incarico.
Al contrario, sempre a fronte di una strategia semplice, potrà rendersi necessario predisporre un piano operativo più dettagliato che tenga conto del fatto che in tali contesti il sistema di controllo interno è spesso meno formalizzato.
Anche nella fase di identificazione, valutazione e risposta al rischio, il revisore di una nano-impresa, deve porre una saggia attenzione. A fronte di un ridotto sistema di controllo interno, tipico di queste realtà, è molto probabile che il revisore, non potendo fare affidamento su tale sistema, ritenga elevato o massimo il rischio di controllo e, pertanto, preferisca implementare maggiori procedure di validità, il cui scopo è quello di accertare la corretta applicazione delle asserzioni di bilancio, in alternativa alle procedure di conformità, finalizzate invece ad accertare l’effettivo funzionamento del sistema di controllo interno.
Nessuna deroga o adattamento invece in merito al comportamento del revisore della nano-impresa, sul rispetto dei principi etici e di indipendenza, dello scetticismo professionale, sul giudizio professionale e la conformità, come detto, ai principi internazionali di revisione (Isa Italia).
Nicola Cavalluzzo e Valentina Martignoni
Fonte: Il Sole 24 Ore, 26.10.2019